Sicurezza antintrusione

Citiamo un noto articolo del Sole 24 ore datato 8 Settembre 2011, ma sempre attuale:

“Dai sistemi wi-fi collegati allo smartphone alle telecamere che filmano immagini nitide a centinaia di metri di distanza in piena notte, dai sistemi biometrici (riconoscimento dell’iride, impronte digitali e timbro vocale) a gabbie a infrarossi che nemmeno nei film di James Bond. L’offerta di tecnologia applicata ai sistemi antifurto è molto ampia e sempre più accessibile. Ma spesso si tratta di soluzioni non proporzionate alle reali esigenze di un appartamento o di una villetta. O, peggio, di sistemi non adatti a difendere realmente la casa dai ladri se non installati da un professionista, integrati con sistemi più tradizionali, e soprattutto collegati a chi (forze dell’ordine, guardie private, vicini) possa intervenire tempestivamente.

Si pensi alle sempre più diffuse webcam, magari da collegare al telefonino: utili solo fin quando si sta incollati al monitor e facilmente oscurabili se non ben nascoste. Vero è anche che esistono obiettivi che fanno scattare l’allarme (e la suoneria del cellulare) al minimo tentativo di spostamento o di interferenza anomala. Ma la complessità sale e così i costi, mentre la fruibilità cala. «Non bisogna lasciarsi incantare dai gadget hi-tech, la loro utilità va valutata di volta in volta – spiega Oliviero Tronconi, ordinario di tecnologia dell’architettura al Politecnico di Milano ed esperto di sicurezza – Meglio iniziare a valutare se la propria casa ha un sistema di sicurezza passiva valido, cominciando da porte, serrature e infissi. Poi queste soluzioni si possono integrare con sistemi di sicurezza attivi come i rilevatori a vibrazioni o a infrarossi».

Da sfatare è anche la convinzione che qualsiasi sistema antifurto non serva a nulla, perché facilmente debellabile. Bastano poche misure ben mirate per essere ragionevolmente protetti. Almeno dai ladri meno attrezzati. Che dire allora dei casi di cronaca che raccontano di veri e propri rapimenti o di furti che neutralizzano complicati congegni di sicurezza? «In questi casi c’è sempre una “talpa” – argomenta Tronconi – in genere i malintenzionati sanno che c’è qualcosa di particolarmente prezioso da rubare». Spesso a fornire le informazioni sensibili sono proprio i padroni di casa. Da qui alcuni consigli che possono sembrare banali, ma che sono altrettanto importanti di qualsiasi “diavoleria” antieffrazione. Come ad esempio quello di non lasciare le chiavi a portata di mano di estranei, in macchina o in ufficio. O di non far sapere a nessuno di avere casseforti o oggetti preziosi di particolare valore in casa. Attenzione poi a non lasciare indicazioni sulle proprie vacanze sui social network: basta una foto che contenga le coordinate Gps per rivelare il luogo della propria residenza.

  • SICUREZZA PASSIVA: tornado alle difese fisiche, una buona porta blindata con una serratura di sicurezza è il primo accorgimento da prendere. Nella scelta è importante verificare che venga rispettata la norma Uni 9569 o la Env 1627 e nell’installazione che l’infisso sia ben ancorato alla struttura dello stabile, altrimenti potrebbe essere facile scardinarlo o forzare muri e controtelaio. Altrettanta importanza è da riservare alla scelta di tapparelle e persiane (vedi scheda in alto).
  • SICUREZZA ATTIVA: le difese passive sono poi integrabili con sistemi di sicurezza attiva. Un rilevatore a vibrazione è ad esempio un ottimo modo (economico e veloce da installare) per rafforzare la sicurezza di una porta o di una finestra blindata, in quanto è in grado di rilevare il minimo tentativo di scasso. Datati, ma ancora molto efficaci, sono poi i sensori magnetici da applicare alle porte e alle finestre, in modo che possa scattare l’allarme nel momento della loro apertura.

Solo a questo punto entrano in gioco i sistemi video, che possono essere integrati con gli altri tipi di avviso e che spesso sono più utili per permettere di verificare la situazione della casa a distanza dopo un falso allarme che per una vera e propria protezione. Perché le telecamere siano efficaci infatti è necessario che siano collegate a una centrale di controllo. Attraverso i sistemi di motion detection, cioè di sensori che rilevano il movimento davanti all’obiettivo, è possibile richiamare l’attenzione del soggetto che sorveglia i terminali, ma anche del proprietario, ad esempio attraverso una chiamata sullo stesso cellulare su cui si possono controllare i video o facendo apparire automaticamente le immagini sul televisore di casa, interrompendo il programma in corso.

Infine è necessario ricordare che ogni sistema di sicurezza, oltre che di una buona manutenzione, ha bisogno di essere legato ad un avviso verso l’esterno, in modo che sistemi di vigilanza o vicini di casa possano intervenire tempestivamente. Se una sirena spesso non è sufficiente a far scappare i ladri, spesso lo è un vicino che minacci di chiamare la polizia: i ladri in genere non hanno nessuna voglia di incappare in reati contro la persona o comunque di rischiare di essere riconosciuti.”